Umiliate dal bipolarismo maggioritario

Riscattare la Repubblica e l’unità nazionale

Se pensiamo a quando il presidente dell’istituto Pio Tribulzio di Milano Mario Chiesa venne arrestato, lo scandalo che aprì la crisi della prima Repubblica appare quasi una bagatella rispetto a quanto si è verificato nella pur sospirata era del maggioritario bipolare. Solo in quest’ultimo biennio abbiamo visto inchieste travolgere uno dopo l’altro il Mose, l’Expo2015, l’abuso immorale dell’utilizzo di fondi pubblici regionali da parte dei gruppi consiliari di tutti i partiti presenti nell’istituzione; e oggi il comune di Roma, con delle implicazioni gravissime che ancora non siamo in grado di prevedere. All’indomani delle inchieste di tangentopoli si disse che la compartecipazione dei vari partiti alle condizioni di illegalità derivava dalla natura proporzionalistica del sistema. Cambiando il sistema, favorendo l’alternativa bipolare, o di qua o di là, come si diceva, automaticamente si sarebbe conclusa la spirale della corruzione. A dispetto di queste tesi propagandistica, sia che si stia di qua, sia che si stia di là, tutti gli esponenti dei diversi poli trovano un’intesa per mettere le mani sul malloppo. Per lo meno, stando ai capi d’accusa, in nessuna di queste inchieste recenti, avviene che il principale partito dell’opposizione non risulti coinvolto insieme al principale partito di maggioranza; mentre a Roma vediamo personaggi sopravvivere nell’illecito, qualsiasi giunta venga instaurata. Confutando così anche l’auspicato sistema di spoyl sistem. La principale differenza fra gli anni di tangentopoli e quelli attuali dove la corruzione si è intensificata è che i vecchi partiti si spartivano delle tangenti, gli attuali partiti vengono attraversati da chi è in grado di drenare in modo illecito il denaro pubblico. Per cui può accadere che vertici istituzionali e politici nemmeno si accorgano di essere usati. Se i vecchi organismi partitici “non potevano non sapere”, gli attuali sembrano non sapere niente e danno l’impressione di cadere dal pero: è credibile, è possibile tutto ciò? Ma certamente non può essere ritenuto un attenuante, altrimenti bisognerebbe chiedersi a cosa serve una classe dirigente incapace di controllare i suoi stessi sottoposti, permeabile a qualsiasi infiltrazione, financo quelle mafiose. Il modello maggioritario anglosassone è stato capace di affermarsi attraverso strumenti di controllo e di compensazione, che il maggioritario italiano ha dimostrato di non saper né applicare, né preventivare. La debole amalgama culturale che ha formato i suoi principali partiti, la continua trasformazione degli stessi non ha consentito la costituzione di una fibra morale, e meno che mai di una visione ideale. A Roma si vede una banda criminale che si muove sul territorio come la mafia siciliana, cosa che non venne riconosciuta nemmeno alla famigerata banda della Magliana. Vi sarebbero riusciti invece esponenti del pd e del pdl. Davanti a questo sfascio che ha messo in ginocchio servizi essenziali per la cittadinanza, crediamo sia stato un dovere mantenere in vita, quali che siano le difficoltà, il Partito Repubblicano Italiano, partito dell’unità nazionale e della Repubblica. Il fallimento ventennale di questo bipolarismo maggioritario, che ancora non si vuole superare, appare ormai definitivo. Per il futuro della democrazia italiana è necessario che entrino nell’agone politico nuovi e diversi progetti politici e di Governo alternativi.

Roma, 4 dicembre 2014